Tecniche psico-corporee per affrontare il dolore femminile

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È ormai consuetudine ritenere in medicina e in psicologia che il corpo e la mente siano due entità tra loro collegate in modo indissolubile e non due semplici inquilini che abitano nello stesso condominio.
Sulla base di questa semplice considerazione l’approccio del lavoro psico-corporeo ci permette di rimettere in asse questa connessione tra corpo e psiche, che spesso è del tutto assente nella percezione delle persone.

Perché è importante ri-connettere il nostro corpo alle nostre emozioni?


La maggioranza delle persone vive il proprio corpo come oggetto da trascinare con sé durante il giorno, come parte di sé che va migliorata (con diete, palestre, interventi estetici, ecc.) o di cui vergognarsi.
Generalmente tendiamo a ricordarci di avere un corpo, e riusciamo a sentirlo davvero, quando è presente un disagio fisico, una lesione o un dolore di natura organica, condizioni che ci impongono all’improvviso di confrontarci con il disagio, il senso di precarietà e di cambiamento delle percezioni che avevamo di noi stessi prima che la malattia si manifestasse.


Una scissione totale di corpo e mente può essere alla base di esperienze emotive complesse e può causare ulteriori disfunzioni. 


Conflitti irrisolti, elementi depressivi o emozioni dolorose possono causare ansia, rabbia, senso d’impotenza e numerosi segnali corporei.
Il problema fondamentale di una disconnessione corpo-mente è legata al fatto di ritrovarsi con le risorse interne, corporee e psichiche, divise e ridotte.
Da questo ne consegue il fatto che diversi aspetti di noi non possono comunicare e lavorare insieme per il nostro benessere e la nostra crescita.

Le emozioni sono principalmente corporee.


Quando vedo una persona nuova per un colloquio in studio, capita spesso che inizialmente facciano difficoltà a riconoscere cosa sentano e a dare un nome alle proprie emozioni. Molti si giustificano: “ Sono abituato a ragionare sulle cose concrete, poco sulle emozioni” Spesso rispondo che invece le emozioni sono la cosa più concreta che sperimentiamo ogni giorno. Infatti le emozioni sono esperienze fondamentalmente corporee: strano se ci pensiamo, vero? Ma è così. La rabbia è accompagnata da una tensione muscolare, la gioia da una espansione del movimento e del respiro, la paura da un aumento del battito cardiaco o da un’attivazione dello stomaco e così via, traducendo nel corpo le nostre emozioni a volte in modo anche molto soggettivo e unico.

Il corpo nel femminile.


Le donne da sempre per  diversi motivi, tra cui quelli biologici, sono costantemente riportate a confrontarsi con tutta una serie di segnali corporei che scandiscono la sua intera esistenza dagli anni precedenti al presentarsi delle prime mestruazioni fino agli anni della menopausa.
Il corpo femminile è luogo di trasformazione e di passaggi ciclici, non sempre facili, ma sicuramente che porta in sé un potere creativo, non solo legato alla gravidanza, ma a tutti i processi  fisici e psichici all’interno del mondo psico-corporeo femminile.
Se molte di noi hanno perso la capacità di conservare questa connessione con il proprio femminile e vivere pienamente il corpo come spazio buono e ricco, per le donne affette da dolore femminile il corpo diventa ancora più straniero, distante e minaccioso.
Molte donne purtroppo soffrono a causa di patologie o disturbi a carico degli organi sessuali o dell’apparato riproduttivo. Il problema si misura nell’ordine di svariati tipi di disagio nella quotidianità, come per esempio:

  • vivere le mestruazioni con angoscia e paura del dolore
  • sensazione di una vita limitata
  • problemi nei rapporti sessuali
  • preoccupazione per l’imprevedibilità del dolore
  • senso di svalutazione
  • paura di non essere complete
  • vivere le mestruazioni come un problema da risolvere
  • sensazione di essere diverse dalle altre
  • sensazione di essere sole e che nessuno ci capisca
  • percezione di avere un corpo malato, che non funziona
  • senso d’inadeguatezza 
  • percezione distorta della propria immagine corporea

Tecniche psico-corporee.


L’approccio terapeutico psico-corporeo è un supporto importante che aiuta la donna a ri-connettere il corpo alle esperienze emotive e a ri-valorizzare le risorse del proprio corpo nonostante la malattia fisica.
La terapia che incorpora una serie di approcci al corpo e al movimento, si basa sul concetto di come noi "sentiamo" il nostro movimento dall'interno attraverso le nostre percezioni. Il lavoro corporeo su noi stesse ci racconta come ognuna di noi possieda un'esperienza individuale del nostro corpo e del nostro movimento che ci può fornire una valida conoscenza del nostro sviluppo, della nostra salute e del nostro benessere.
Quando ci si trova di fronte a disturbi cronici o malattie organiche è inevitabile accogliere il cambiamento del nostro corpo che non è più come prima, ma ciò che con la terapia corporea possiamo scoprire è che in realtà ogni cambiamento è un evoluzione fisica e psichica, di crescita, che ci può aiutare a scoprire nuove risorse individuali.
Si può agire con diversi tipi d'interventi e provo a fare qualche esempio:

  • esercizi di mappatura corporea (per riconoscere tutte le parti del nostro corpo e sintonizzarsi in modo armonico)
  • rilassamento (per portare il corpo in una benefica condizione di rilassamento muscolare e mentale che ci consenta di affrontare meglio lo stress)
  • movimento libero (per dare voce in modo istintivo all'espressione corporea - come rotolare, saltare, dondolare, stare fermi, strisciare, eccetera - e scoprire come ci sentiamo davvero e quali siano le nostre vere emozioni in questo momento)
  • visualizzazioni guidate (lavorare su simboli e immagini suggerite abbinandole all'esplorazione corporea e al movimento, per lavorare sulle nostre risorse)
  • movimento guidato (esplorare lo spazio e le qualità del nostro movimento per scoprire i nostri limiti e le nostre risorse).


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© dott.ssa Susanna Murray - Psicologa Psicoterapeuta Pesaro. Design by Fearne.