Binge eating: quando il cibo diventa un rifugio (che fa male) | dott.ssa Susanna F. Murray

Corso XI Settembre, 32, 61121 Pesaro PU, Italia

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Il bisogno di riempire un vuoto

Ti è mai capitato di sentirti travolto da un impulso incontrollabile di mangiare, anche se non avevi realmente fame? 

Magari da solo, di sera, con la sensazione di dover colmare un vuoto emotivo piuttosto che fisico. 

Il binge eating, o alimentazione compulsiva, si manifesta spesso così: come un rifugio che promette sollievo ma lascia solo senso di colpa e confusione.

Che cos’è il binge eating

Il binge eating, o disturbo da alimentazione incontrollata, è un comportamento alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, durante i quali la persona mangia grandi quantità di cibo in un breve periodo, sentendosi fuori controllo. Spesso avviene in solitudine, accompagnato da vergogna, senso di colpa e tristezza. A differenza della bulimia, non ci sono comportamenti compensatori (come vomito o esercizio fisico eccessivo), e questo può portare a un aumento di peso e a un deterioramento dell’autostima.

Quando il cibo diventa una risposta emotiva

Molte persone che soffrono di binge eating non mangiano per fame, ma per gestire emozioni difficili: ansia, stress, frustrazione, solitudine, o addirittura noia. Il cibo diventa una sorta di “coperta” emotiva, un modo per non sentire dolore o vuoto. Ma subito dopo arriva il senso di colpa, la delusione verso sé stessi, e la sensazione di aver perso il controllo.

La mia esperienza con questo problema in studio

Mi occupo di disturbi del comportamento alimentare da oltre 20 anni. Mi sono formata con molto aggiornamenti sui dca nel corso degli anni e ho lavorato come specializzanda in un servizio ambulatoriale DCA. 
Quello che mi ha sempre colpito, nel lavoro con chi vive un rapporto complicato con il cibo, è il tema dell'indipendenza che spesso è un nodo critico e altresì bisogno costante di questi pazienti: desiderare di non dipendere mai da nessuno.
Nei casi di binge eating quello che osservo nei miei pazineti è il trovare nel cibo un interlocutore che non delude, una relazione fatta di soddisfazione e che non ha aspettative. Il cibo è lì nella dispensa o nel frigo: se vogliamo interagirci possiamo farlo, se non vogliamo non ci verrà ad invadere come spesso sentiamo nelle relazioni con gli altri. Ma soprattutto il cibo è lì per noi, sempre disponibile.
Nel lavoro terapeutico con chi soffre di binge eating uno dei momenti più complicati è quando iniziano a stare meglio, magari perdono peso e il cibo non è più una strategia quotidiana ed allora arriva la paura di non riconoscersi, di cambiare identità e dover affrontare tutto il mondo delle relazioni oltre il cibo.
La sfida nella cura del binge eating è proprio accogliere nuove relazioni che non siano con il cibo, e accettare il rischio di soffrire nel momento in cui si creano relazioni significative e importanti.


Come si lavora in terapia sul binge eating

Il lavoro psicoterapeutico sul binge eating non riguarda solo il comportamento alimentare, ma punta a comprendere cosa c’è sotto: quali emozioni, traumi o convinzioni profonde alimentano il disagio. In terapia:

  • Si impara a riconoscere e gestire le emozioni senza passare per il cibo;
  • Si lavora sulla relazione con il corpo, spesso segnata da giudizi e vergogna;
  • Si costruisce un nuovo rapporto con sé stessi, più gentile, consapevole e autonomo.

Quando è il momento di chiedere aiuto

Se hai riconosciuto alcuni di questi vissuti, non sei solo/a.

Il binge eating è molto più diffuso di quanto si pensi, e affrontarlo con un professionista può fare davvero la differenza. Quando il cibo diventa l’unico modo per gestire la sofferenza, è tempo di trovare un altro linguaggio, un altro modo per ascoltarti.


Il viaggio della terapia per iniziare a stare meglio

Iniziare un percorso di psicoterapia non significa solo “smettere di abbuffarsi”, ma ritrovare un equilibrio con il proprio corpo, con le emozioni, con la vita di tutti i giorni. 

Nel mio studio a Pesaro (oppure online), offro la possibilità di una prima consulenza psicologica e di valutazione diagnostica, in cui ti aiuto a esplorare quello che stai vivendo e a individuare i primi passi per stare meglio.



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Dott.ssa Susanna F. Murray
Psicologa Psicoterapeuta | Pesaro e Online

“Il corpo ci parla. La mente ci guida. 
La terapia ci accompagna a ritrovare noi stessi.”


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