IL POTERE CREATIVO DEL CORPO FEMMINILE
Il corpo femminile è spesso scenario di trasformazioni, cambiamenti e movimenti ciclici: ciclo mestruale, gravidanza, dolori femminili (dismenorrea, vaginismo ed endometriosi) e menopausa. Tutte le fasi della vita di una donna sono accompagnate e scandite da passaggi fisiologici ed assestamenti corporei.
Il corpo femminile ha sicuramente un potere "creativo" ( cioè di trasformazione) unico e potente, su cui, fin dalla notte dei tempi, le culture tribali hanno costruito tradizioni, rituali, culti e discriminazioni.
Nonostante il potere evocativo, a livello psicologico, del corpo femminile, a volte il dolore fisico è un compagno presente e costante per le donne, ma per qualcuna è una vera e propria malattia.
CHE COS'E' L'ENDOMETRIOSI
L'endometriosi è una patologia tutta al femminile caratterizzata dal tessuto endometriale (cioè la mucosa che riveste le pareti interne dell'utero) che, per cause ancora non del tutto chiare, si posiziona e cresce al di fuori dell'utero, fino nei casi più gravi a toccare altri organi nella zona delle pelvi (intestino, vescica, ecc.). Essendo legate agli stimoli ormonali queste zone endometriosiche ogni mese s'infiammano e conducono alla formazione di aderenze addominali e noduli.
Va da sé che, con la presenza di aderenze e noduli, il dolore in alcuni casi diventa insostenibile e l'avanzamento della malattia può condurre ad una serie di problemi che possono compromettere non solo l'apparato riproduttivo, ma anche la conduzione di una vita normale dal punto di vista fisico e psicologico. Purtroppo l'ancora scarsa conoscenza di questa patologia e la sintomatologia che si può a volte sovrapporre ad altri disturbi di minore entità, portano molte donne ad iniziare una vera e propria "via crucis" tra medici, esami e corse al pronto soccorso, finché arriva finalmente una diagnosi, ma a volte troppo tempo dopo l'insorgere dell'endometriosi.
HO L'ENDOMETRIOSI: E ADESSO?
Nel momento in cui si scopre di essere malate di endometriosi, spesso non si è davvero consapevoli di cosa questo comporti: per molte donne la prima preoccupazione è legata al rischio di avere problemi di infertilità. Ma nel giro di breve, man mano che si comincia a conoscere che cos'è l'endometriosi, quali sintomi comporta e come questi stiano condizionando la propria serenità (magari da anni, senza saperlo) lo sconforto e il senso di impotenza prendono il sopravvento, con vissuti quali: incredulità, rabbia, frustrazione, tristezza, stato depressivo, paura e ansia.
Se valutiamo che mediamente una donna per avere una diagnosi corretta di endometrisoi può dover attendere anche 10 anni, spesso per qualcuna può essere anche un sollievo. Infatti una delle situazioni più frequenti che osservo sono donne che affermano rabbiose: "Finalmente so cosa ho: per anni i medici, i miei familiari e a lavoro, tutti pensavano fossi esagerata o mi liquidavano con sei solo stressata!".
Tuttavia le cure, gli interventi chirurgici (laddove necessari) e il convivere con disturbi fisici di varia natura (dolori mestruali, stanchezza, rapporti sessuali dolorosi, difficoltà a rimanere incinta) vanno a generare tutta una serie di problematiche di ordine emotivo e psicologico. Può essere perciò utile cercare aiuto rivolgendosi ad un professionista per un percorso psicologico e poter lavorare sull'accettazione della malattia e sul trovare nuove modalità per affrontare i disturbi che l'endometriosi comporta, andando a ri-scoprire le proprie risorse. Anche nel caso si decida di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita sarà fondamentale potersi avvalere di un supporto psicologico professionale.
ASPETTI PSICOLOGICI LEGATI ALL'ENDOMETRIOSI
Solitamente sono queste le situazioni più comuni su cui è importante lavorare:
- Lo stile di vita potrebbe cambiare, anche in modo importante all'inizio, per adattarsi alle cure o agli interventi: non sforzatevi di fare tutto negando la malattia. Concedetevi di stare male e di fermarvi. Ascoltate il vostro corpo.
- Spesso si ha la sensazione che le persone intorno a noi, anche coloro che ci vogliono bene, non riescano a rendersi conto della gravità della nostra malattia. Spiegategli con calma i vostri disturbi e come vi sentite. Ricordate che se riuscite ad accettare voi per prime l'endometriosi, sarà più semplice far capire ai familiari e ai colleghi le vostre esigenze e le vostre difficoltà.
- Quando si scopre che il nostro corpo "non funziona" e che ci ha tradite laddove è tracciata la nostra identità femminile, un senso di rabbia e impotenza reca grande sofferenza e si rischia di entrare in una spirale di pensieri auto-svalutanti e un senso di rabbia nei confronti di un corpo malato. E' necessario non reprimere queste emozioni, ma poterle portare fuori. Una volta elaborate, con il passare del tempo sarà possibile iniziare a ri-accogliere questo nostro corpo imperfetto e tornare ad amarlo, investendo sulle infinite risorse creative e trasformative che il nostro corpo porta sempre con sé.
COSA FARE PER STARE MEGLIO
- Rivolgetevi ad un medico esperto di endometriosi o ai centri nazionali che si occupano di endometriosi. Ecco 2 associazioni italiane che si occupano di endometriosi: A.P.E. Onlus e Centro Italiano Endometriosi
- Chiedete un supporto psicologico ad un professionista psicologo e/o psicoterapeuta
- Spiegate esattamente ai vostri familiari come state e coinvolgeteli nei percorsi di cure
- Imparate a dire "no" e non vergognatevi di cambiare programma, a lavoro o con gli amici, se è un giorno particolarmente faticoso per i dolori
- Seguite una dieta adeguata e fate attività fisica regolare
- Trovate un gruppo di sostegno dedicato all'endometriosi
- Praticate un percorso individuale o di gruppo di tipo espressivo-corporeo come la danza movimento terapia o le classi di esercizi bioenergetici, per fare pace con il corpo
In conclusione se è vero che l'endometriosi è una malattia che per molte donne si traduce in una patologia invalidante (su diversi gradi), è pur vero che una migliore qualità di vita parte dalla possibilità di venire a patti con il vissuto psicologico di malattia. Il dolore spesso ci ricorda il nostro limite e il nostro disagio, ma il corpo femminile ha anche molte risorse ed è necessario iniziare un percorso di lavoro psico-corporeo per ri-entrare in contatto con il potere creativo e trasformativo, per accogliere il dolore e un corpo imperfetto e nel frattempo celebrare la nostra forza e la possibilità di rimettersi in gioco con nuovi punti di vista.