Pubblico con piacere l'intervista che mi hanno fatto sul Semestrale di Finanza ETA.
Approfondiamo il complesso rapporto tra psicologia e denaro con la dottoressa Susanna Murray, psicologa psicoterapeuta di Pesaro.
Domanda: Dott.ssa Murray, potrebbe condividere con noi le radici profonde delle difficoltà che molte persone incontrano nella gestione del denaro?
Risposta: Le difficoltà legate al denaro vanno ben oltre la mera gestione delle finanze. Spesso, il denaro assume un significato simbolico che riflette il nostro senso di valore personale e di autostima. Le esperienze di scarsità vissute in famiglia durante l'infanzia, ad esempio, possono generare una sorta di "vissuto di scarsità" che influisce sul modo in cui percepiamo e gestiamo il denaro da adulti. Questi modelli di pensiero e comportamento possono essere profondamente radicati nell'inconscio e influenzare le nostre decisioni finanziarie in modi sottili ma significativi.
Domanda: Quale ruolo giocano le dinamiche familiari nel plasmare il nostro rapporto con il denaro?
Risposta: Le dinamiche familiari svolgono un ruolo cruciale nella formazione delle nostre credenze e dei nostri atteggiamenti nei confronti del denaro. Modelli di comportamento e di pensiero legati al denaro vengono spesso trasmessi da una generazione all'altra. Ad esempio, se cresci in una famiglia dove si viveva costantemente con la paura della mancanza, è probabile che tu sviluppi un rapporto conflittuale con il denaro basato sulla paura e sull'insicurezza o peggio sulla vergogna e il senso di colpa.
Domanda: Come possiamo affrontare queste profonde radici psicologiche delle nostre difficoltà finanziarie?
Risposta: È un processo complesso e profondo che richiede un lavoro su vari livelli. Innanzitutto, è importante esplorare e comprendere il significato simbolico che il denaro ha per noi, alla luce delle nostre esperienze familiari e personali. Questo può coinvolgere il lavoro con uno psicoterapeuta, che può aiutare a portare alla luce non solo le radici più antiche di certi nostri vissuti, ma anche come il denaro entra nel nostro funzionamento psichico nel presente. Inoltre, è fondamentale sviluppare una sana autostima e un senso di valore personale indipendente dal denaro.
Domanda: Abbiamo notato che molte persone, soprattutto donne, hanno difficoltà a chiedere un compenso adeguato per il proprio lavoro. Qual è la sua opinione su questa questione?
Risposta: È un argomento importante. Le donne spesso si trovano in una posizione di disagio quando si tratta di negoziare il proprio compenso. Ciò può essere dovuto a una serie di fattori, tra cui differenze culturali, stereotipi di genere e mancanza di fiducia nelle proprie capacità. È essenziale lavorare sulla fiducia in sé stesse e sviluppare strategie efficaci di negoziazione per garantire che le donne ottengano il compenso che meritano per il loro lavoro. Parliamo di normative e diritti, ma il miglioramento passa anche da un lavoro psicologico su se stesse.
Domanda: Nel suo lavoro ha incontrato situazioni in cui certe dinamiche di rapporto con il denaro abbiano anche inciso nelle realtà aziendali?
Risposta: Assolutamente. Io lavoro a Pesaro che è un territorio dove c'è stata nell'arco degli ultimi 70 anni una fiorente crescita industriale, che esporta prodotti d'eccellenza in tutto il mondo. Tuttavia molte realtà sono a conduzione familiare (come tante in Italia) e diventa un momento delicato la fase del passaggio generazionale nelle aziende familiari. Non è solo una questione di trasferimento di potere e responsabilità aziendali, ma spesso si trasforma in un intricato nodo di dinamiche familiari e psicologiche. La transizione può mettere in evidenza tensioni preesistenti tra i membri della famiglia, sia sul piano professionale che personale. Il denaro diventa un potente strumento emotivo in questo contesto, poiché rappresenta non solo il successo economico dell'azienda, ma anche il senso di identità e il valore personale dei singoli membri familiari.
Le aspettative, le rivalità, e le dinamiche di potere all'interno della famiglia possono emergere in modo accentuato durante il passaggio generazionale, con il denaro che diventa il terreno su cui si svolgono molte di queste battaglie silenziose. Le persone coinvolte possono sperimentare una serie di emozioni complesse, tra cui ansia, paura, colpa e persino un senso di perdita d'identità, mentre cercano di navigare attraverso questa fase di cambiamento.
È essenziale affrontare queste dinamiche con sensibilità e consapevolezza, offrendo supporto psicologico sia agli individui che alla famiglia nel suo insieme. Lavorare sulla comunicazione aperta, sulla gestione delle emozioni e sulla creazione di confini sani può aiutare a mitigare i conflitti e a favorire una transizione più armoniosa e gratificante per tutti i membri della famiglia.
Domanda: Quali suggerimenti può offrire a coloro che cercano di migliorare il loro rapporto emotivo e psicologico con il denaro?
Risposta: Innanzitutto, incoraggio le persone a comprendere come funzionano psichicamente, perché vivono certe emozioni o hanno certe reazioni e comportamenti con il denaro. Diventa utile anche esplorare il passato e affrontare apertamente le esperienze familiari che possono influenzare il rapporto con il denaro. È importante anche lavorare sul riconoscimento delle proprie emozioni e sui modelli di pensiero distorti che possono emergere in relazione al denaro. Inoltre, cercare il supporto di uno psicoterapeuta esperto può essere estremamente benefico per affrontare queste sfide in modo efficace e duraturo.