Tanto si è detto sul rapporto tra denaro, successo e felicità. Potrei passare in rassegna una serie di luoghi comuni come “i soldi non danno la felicità” oppure “i ricchi non sono mai felici”, ma credo che il problema sia più complesso di così.
Se negli Stati Uniti il dott. Manfred Kets de Vries studia la cosiddetta Sindrome da fatica cronica da ricchezza, altri aspetti emotivi e relazionali emergono come fondamentali nel benessere delle persone che vivono con risorse economiche superiori alla media. Ma è vero che i ricchi sono infelici? E’ vero che raggiungere il successo professionale non garantisce la felicità?
Va da sé che il benessere psicologico non è legato al benessere economico: sono altri gli elementi che rendono una persona realizzata e soddisfatta. Tuttavia avere a disposizione possibilità economiche di un certo livello in alcune persone può condurre ad una serie di problematiche che la maggioranza delle persone spesso non si trova a dover affrontare.
Ma chi sono le persone che pur apparendo realizzate e di successo, richiedono l’aiuto psicologico?
- Imprenditori e imprenditrici di successo che faticano a costruire buone relazioni con gli altri, in famiglia o con i figli; che trascorrono le giornate e alcune situazioni con forte stress e ansia per una serie di pressioni sociali e aspettative personali;
- Donne dipendenti dal lavoro, condizionate dal perfezionismo, dal muoversi in ambienti mascolinizzanti a cui si sono troppo rapidamente adeguate, vivendo con il tempo un senso di inautenticità e fatica;
- Genitori che hanno numerosi dubbi su come crescere bambini all’interno di un realtà familiare benestante insegnandogli a dare valore a se stessi per ciò che sono, aiutandoli a guardare gli altri e le realtà diverse, educarli ad una realizzazione relazionale ed emotiva;
- Persone che ereditano aziende e patrimoni di famiglia e si ritrovano a fare i conti con le aspettative familiari o personali, la paura di non essere all’altezza, ecc.
PSICOTERAPIA DELLA RICCHEZZA
I temi più comuni che ritrovo in questi pazienti che seguo sono:
- La fatica a riconoscere i propri reali desideri, perché poco connessi alle proprie emozioni che non sanno riconoscere;
- Le difficoltà nelle relazioni perché facendo fatica a leggere se stessi e quello che provano, faticano anche a capire cosa sentono e vivono gli altri; le relazioni sono spesso vissute con un senso profondo di diffidenza
- Il senso di perdita di sé, di vuoto o di mancanza di motivazione;
- Il senso di colpa perché avere molta disponibilità economica fa sentire diversi o immeritevoli;
- Il senso d’isolamento perché ci si trova in difficoltà a relazionarsi con gli altri, in quanto il denaro sembra che rende i rapporti inautentici o falsati;
COSA DESIDERANO DAVVERO LE PERSONE CHE NOI CREDIAMO REALIZZATE
Le cose più importanti su cui lavorare possono essere scoprire i propri desideri, una volta tolte le sovrastrutture della ricchezza.
Imparare da zero a capire come ci si sente, quali sono le emozioni reali che si provano, perché spesso, soprattutto chi è cresciuto in famiglie ricche, può aver imparato ad adeguarsi a tutta una serie di aspettative cariche di responsabilità, senza aver tempo di capire cosa sentissero davvero.
Lavorare in terapia sull’autenticità è un altro aspetto critico, perché quello che ho colto negli anni è proprio un estremo bisogno di poter essere se stessi e una grande paura di liberarsi dalle immagini idealizzate, spesso legate alle pressioni familiari, sociali e individuali in rapporto alla ricchezza e al successo.