Nell'era digitale, la fotografia è emersa come una forma creativa ed espressiva di auto-esplorazione e auto-terapia. Tuttavia, è fondamentale comprendere la differenza tra uno psicoterapeuta esperto in fotografia con obiettivi terapeutici e un fotografo appassionato di psicologia e di crescita personale, con una comprensione superficiale dei meccanismi psichici. Questa distinzione può avere un impatto significativo sulla qualità dell'esperienza e sui risultati terapeutici, e ci sono rischi legati all'incapacità di gestire il disagio emotivo. Vi racconto quali (ahimè).
Formazione Universitaria e Competenza Psicoterapeutica
Gli psicoterapeuti, esperti in fotografia come strumento terapeutico, sono professionisti con una formazione riconosciuta e normata. Posseggono una vasta conoscenza delle dinamiche mentali e emotive umane e sanno come applicarle in un contesto terapeutico. La loro formazione li abilita a comprendere profondamente i processi psicologici e ad aiutare i clienti a esplorare e affrontare le proprie sfide emotive.
Il Rischio di un Fotografo non Psicologo
Dall'altra parte, ci sono fotografi appassionati di psicologia, ecc. che potrebbero avere una conoscenza superficiale dei meccanismi psichici e che non sono psicoterapeuti. Offrono quindi percorsi di fotografia con lavori intimi e personali, senza la formazione necessaria per gestire il disagio emotivo che potrebbe emergere durante una sessione. Questo può comportare rischi significativi per i clienti, poiché la fotografia come strumento d'indagine personale e psicologico, quando utilizzata in modo errato, può portare a un aumento del disagio psicologico invece che a una sua riduzione. E peggio allo scatenarsi di stati d'angoscia o attacchi di panico, che possono presentarsi anche dopo 2 o 3 settimane dal giorno del workshop o del percorso online (casi visti con i miei occhi).
La Gestione del Disagio Emotivo
I disagi emotivi possono emergere in qualsiasi processo terapeutico, e la fotografia come strumento di scoperta di sé, non è un'eccezione. Uno psicoterapeuta esperto è preparato per affrontare tali situazioni in modo professionale, guidando i clienti attraverso l'esplorazione dei loro sentimenti in modo sicuro e costruttivo. Possono offrire supporto psicologico e terapia vera e propria se necessario.
Un fotografo senza la preparazione psicologica potrebbe non essere in grado di riconoscere o gestire in modo appropriato il disagio emotivo dei clienti. Ciò potrebbe portare a esperienze traumatiche o dannose per coloro che cercano aiuto attraverso la fotografia terapeutica.
Un Fotografo non ha le competenze per riconoscere i sintomi di un disagio mascherato. E questo vuol dire mettersi in pericolo.
Un aspetto critico da considerare è che solo medici e psicologi sono abilitati a fare diagnosi. Fotografi senza formazione psicologica non sono mai in grado di prevedere le reazioni di alcune persone, semplicemente perché non sanno riconoscere i segnali di disturbi psicologici sottostanti. Questo può portare a situazioni in cui persone con gravi problemi emotivi o psicologici partecipano a sessioni di fotografia terapeutica senza la supervisione di un professionista qualificato, con relativi danni.
In conclusione, la differenza tra uno psicoterapeuta esperto in fotografia come terapia e un fotografo appassionato, sta nella formazione e nella competenza psicologica.
Se vorreste sperimentare la fotografia come strumento terapeutico o di scoperta di sé, assicuratevi di scegliere uno psicoterapeuta esperto per garantirvi una guida sicura ed efficace durante tutto il percorso che non vi lasci a piedi.
Non trascurate mai l'importanza di un ambiente terapeutico competente e preparato quando si tratta della vostra salute mentale e del benessere emotivo.