"Io non mi piaccio": l'immagine corporea inaccettabile

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L’immagine del corpo è quella rappresentazione mentale che si ha di se stessi e che si sviluppa gradualmente in ogni individuo.
L'immagine corporea comprende fantasie, soprattutto fantasie inconsce, e coinvolge anche l'ambiente.


La costruzione nell'infanzia della nostra immagine


L'immagine del corpo viene continuamente creata e ricreata.
Le carezze e i primi contatti fisici affettuosi con le persone che circondano il bambino durante l'infanzia, sono responsabili per la costruzione dell'immagine corporea. Al bambino viene rimandata, da chi lo accudisce e dall'ambiente che lo circonda,  l'immagine del proprio corpo anche attraverso il contenimento e il contatto con gli occhi.
Nasce quindi un dialogo tra il mondo esterno fatto di percezioni e segnali e il mondo interno di ognuno di noi, in cui anche l'ambiente gioca un ruolo.


La percezione della propria immagine è legata alla percezione di sé 


La percezione dell'immagine corporea tra le persone può variare ampiamente da molto negativa a molto positiva. A seconda dell'età e altri fattori, il grado di interesse per la propria immagine corporea può anche ampiamente variare da un individuo ad un altro.
Ma una persona che ha una cattiva immagine di sé percepisce il proprio corpo come non attraente per gli altri.

In conclusione è necessario cominciare a capire che generalmente l’immagine del corpo non è legata ad alcun misura oggettiva (basata su fatti), ma è soggettiva (in base alle opinioni e ai propri  sentimenti e percezioni).

Di conseguenza, non sempre la percezione che abbiamo della nostra immagine corporea corrisponde a quello che gli altri percepiscono.


E’ utile iniziare a rivedere quali possano essere i limiti che ci impediscono di guardarci “davvero” allo specchio e cogliere gli aspetti dolorosi e che non possiamo accettare della nostra immagine.
Lavorare “con e sul corpo” è un inizio a cui può seguire anche una presa di coscienza più concreta su quali emozioni si nascondono dietro le nostre insicurezze ( la paura di non essere accettati, di essere giudicati, la paura di non valere e di essere delle persone che non si possono concedere di stare bene, ecc.).
Nelle sessioni di movimento espressivo è possibile guardare e sentire il proprio corpo da un nuovo punto di vista e concedersi il proprio tempo alla ricerca delle cose che ci stanno mettendo a disagio in questo momento.


Volete conoscere come è possibile lavorare in modo costruttivo e terapeutico sulla propria immagine?
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© dott.ssa Susanna Murray - Psicologa Psicoterapeuta Pesaro. Design by Fearne.