Si parla spesso di come la depressione post parto sia legata al periodo seguente alla nascita del bambino, ma ancora poca attenzione viene data al delicato periodo dell’allattamento, che sembra essere a volte coinvolto con lo sviluppo del disagio psicologico di certe madri.
SENO SI', SENO NO
Tuttavia molti studi sembrano aderire a due differenti scuole di pensiero: da una parte c’è l’ipotesi che sia lo stesso allattamento al seno, le concentrazioni di prolattina e progesterone a generare disturbi dell’umore ed ansia, dall’altra invece appare sempre più evidente come l’esperienza dell’allattamento generi uno stato di benessere e miglioramento delle condizioni della madre.
Vero è che molte donne che presentano già forme ansiose, con problemi contestuali concomitanti (salute del bambino, problemi familiari, ecc.) possono vivere con difficoltà un allattamento sereno e spesso possono presentare ipogalattia (insufficiente produzione di latte).
SOSTEGNO ALLE MAMME
E’ importante quindi che le donne, che possano essere soggette a forme di depressione post parto, siano sostenute ed aiutate ad allattare in modo naturale, in quanto è possibile così promuovere in loro una maggiore autostima come madri, ricordando che attraverso l’allattamento non vengono date solamente sostanze nutritive e protezione immunitaria, ma si definisce il loro ruolo di madri, si acquista maggiore sicurezza in se stesse e si comunica con il proprio bambino attraverso la modalità più immediata e primitiva: il corpo.
Questo spiega perché poi, il momento dello svezzamento, può diventare difficile, faticoso e generare disagio nella madre che mostra difficoltà nella situazione di distacco.
Il distacco con il bambino a volte rimanda ad antichi distaccati non del tutto elaborati.
Certamente i distacchi non si elaborano mai del tutto, spesso non è sufficiente un'esistenza intera.
Ma è importante essere consapevoli.
MAMME IMPERFETTE E COMPETENTI
I bambini non chiedono mamme perfette, ma pronte ad accogliere i loro disagi: il pianto, la fame, il sonno.
E d'altro canto le mamme sono tenute ad arrivare dove possono, restando però consapevoli dei propri limiti e favorendo un'integrazione tra il ruolo di madre e i propri vissuti emotivi a volte conflittuali.
Una mamma un giorno mi raccontò che tornata a casa dall'ospedale dopo il parto, fu presa da un pensiero per lei inquietante: "Ma chi me l'ha fatto fare?". Ho risposto che non c'era proprio niente di male a provare certi sentimenti di frustrazione o insofferenza.
E, strano ma vero, un buon 99% di mamme lo pensa almeno una volta, senza per altro mettere in dubbio l'amore per proprio bambino.
Grazie a Dio, siamo umani!