Uscire dalla “zona di comfort” è davvero necessario?



USCIRE DALLA “ZONA DI COMFORT” È DAVVERO NECESSARIO?

Ovviamente da psicologa e psicoterapeuta che si occupa di psicologia clinica da 30 anni, la mia risposta è “Assolutamente no”.

Non conosco persone o pazienti, che sono morti a causa della loro zona di comfort. Anzi.


LA MODA SUI SOCIAL DI USARE TERMINI DI PSICOLOGIA SENZA LOGICA

Ci sono diverse parole prese in prestito dalla psicologia clinica e usate sui social, nel linguaggio comune, con un significato e scopi che creano solo confusione in chi legge e ascolta e magari stava solo cercando risposte in merito al proprio disagio psicologico ed emotivo.

Come saprete molte parole come “narcisista”, “vampiri energetici”, “esaurimento nervoso”, "mindset", “neurodivergenza”, “bordeline”,  “psicosi”, “trauma”, “manie”, “bipolare”, “relazioni tossiche” e via dicendo, sono utilizzate nel gergo di molti influencer e creatori di contenuti, senza nessun nesso e significato attinente al reale senso di un certo termine clinico/tecnico o peggio, alcuni di questi termini non significano nulla in psicologia. 

Semplicemente non esistono. Sono solo mode passeggere che aiutano ad aumentare i clic su un certo video o articolo e pagare le pubblicità.


INFLUENCER E CREATORI DI CONTENUTI ( CHE NON SONO PSICOLOGI) AL 90% CONFONDONO CHI LEGGE E LI SEGUE

La maggioranza dei divulgatori (non psicologi) sui social e sul web, che parlano di problematiche psicologiche e relazionali, in realtà cavalcano solo trend di mercato in modo più o meno consapevole. In fondo fare l'influencer o il creatore di contenuti è un lavoro come un altro e non c’è nulla di male.

E’ importante però sviluppare un sano senso critico da parte di chi legge, segue o guarda video di creatori di contenuti del genere, per distinguere cosa sia un’esclusiva esperienza personale ( che comunque ritengo abbia un valore prezioso) da cosa sia l’opinione di chi ha una conoscenza basata su studi decennali e una statistica di casi clinici visitati e curati, non paragonabile all'esperienza personale di una singola persona con un disturbo o un problema. Sarebbe un po' come credere che siccome avete un bypass cardiaco, ora siate in grado anche voi di fare un intervento di cardiochirurgia.

Insomma per parlare seriamente di psiche e i suoi funzionamenti, e non creare confusione, essere laureati all’università della vita ancora non è sufficiente.


LA ZONA DI COMFORT E' VITALE E FISIOLOGICA, NON DEMONIZZIAMOLA 

Come dicevo all’inizio vorrei parlarvi di una frase molto di moda: “uscire dalla zona di comfort”. 

Spesso s’intende dire che la zona di comfort è un posto sicuro e comodo in cui ci rifugiamo per paura di affrontare ciò che non conosciamo.

Io sono certa che non si debba uscire da nessuna parte, ma che sia sempre bene iniziare restando dove si è.

E’ fondamentale trovare un sano equilibrio tra la zona di comfort e l'accoglienza delle paure, anziché cercare di superarle in modo forzato.


ACCOGLIERE LA PAURA E' L'UNICA CHIAVE PER IL BENESSERE

Spesso sentiamo dire che dobbiamo "uscire dalla nostra zona di comfort" per crescere e progredire nella vita. È vero che affrontare sfide e mettersi alla prova può portare a esperienze positive e a un autentico sviluppo personale. Tuttavia, ciò non significa che dobbiamo costantemente spingerci al di là dei nostri limiti, vivendo in uno stato di ansia e paura costante.

La zona di comfort è il luogo in cui ci sentiamo sicuri e a nostro agio, un terreno familiare da cui possiamo esplorare il mondo con fiducia. Non c'è nulla di male a trascorrere del tempo in questo spazio protetto, dove possiamo ricaricarci e rilassarci. È un punto di partenza solido per le nostre sperimentazioni, ma senza sentirsi obbligati a fare cose..

Accogliere le paure è altrettanto importante. Le paure fanno parte della nostra esperienza umana e spesso ci indicano una possibile minaccia o un bisogno insoddisfatto. Piuttosto che cercare di superarle a tutti i costi, possiamo imparare ad accoglierle, ascoltarle e comprenderle.

Nel mio ruolo di psicoterapeuta, ho visto molte persone che si sentono obbligate a superare le proprie paure senza prendersi il tempo necessario per comprenderne il significato. Questo può portare a frustrazione, ansia e peggiorare il livello di autostima. Accogliere le paure, invece, ci permette di esplorarne l'origine e trovare modi più sani per affrontarle.

Accogliere le paure non significa rimanere intrappolati in esse, ma piuttosto osservarle senza giudizio e imparare da esse. 

Possiamo chiederci: 

"Qual è il messaggio che la mia paura sta cercando di darmi?" 

"Cosa posso fare per prendermi cura di me stesso mentre affronto questa paura?". 

In questo modo, trasformiamo la paura da nemica in alleata.

Quindi, sì, esplorare nuovi orizzonti e spingersi oltre i confini può essere stimolante e arricchente. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che la nostra zona di comfort e le nostre paure meritano rispetto e considerazione. Trovare un equilibrio tra l'esplorazione e la tutela di noi stessi è la chiave per un'autentica crescita e benessere.


Credo che quando ci prendiamo cura di noi stessi in modo equilibrato, possiamo affrontare le sfide della vita con una mente più aperta e un cuore più sicuro.


Se vi sentite pronti/e ad esplorare il bilanciamento tra la zona di comfort e la gestione delle paure per un'autentica crescita personale, sarò felice di aiutarvi in questo percorso. Non esitate a fare il primo passo. 

Prenotate il primo appuntamento di consulenza psicologica 

© dott.ssa Susanna Murray - Psicologa Psicoterapeuta Pesaro. Design by Fearne.