Molte persone vivono con un’immagine ideale molto rigida di sé stesse: come dovrebbero comportarsi, come dovrebbero apparire, come dovrebbero essere percepite dagli altri. Ogni deviazione da quell’ideale viene vissuta come un errore, una mancanza, un motivo per sentirsi “sbagliate”.
Questa rigidità si riflette anche nel corpo: l’immagine corporea diventa una prigione che deve rappresentare quell’ideale personale di perfezione, invece che la realtà autentica e viva di chi siamo davvero.
La psicoterapia può aiutare a trasformare questo sguardo. Non è uno sforzo di “accettazione forzata”, ma un cammino di conoscenza profonda di sé, dei propri desideri, delle radici del sentirsi “fuori luogo” o “non all’altezza”.
Ecco tre modi concreti in cui un percorso terapeutico può fare la differenza.
1. Riconoscere l’ideale rigido e le sue regole
In terapia impari a vedere come l’ideale che ti sei costruita governa il tuo modo di giudicare il corpo, le emozioni e persino i tuoi comportamenti.Capire che quell’immagine “perfetta” non è la verità, ma una costruzione, apre uno spazio nuovo: puoi iniziare a distinguere tra ciò che sei davvero e ciò che credi di dover essere.
2. Scoprire che il corpo è più di un’immagine
L’immagine corporea non coincide con il corpo reale. È una rappresentazione interna, spesso distorta, che può farci sentire brutte o irriconoscibili quando ci vediamo in foto o allo specchio.La psicoterapia ti aiuta a riconoscere questa differenza e a rimettere in dialogo il corpo vissuto con l’immagine mentale che ne hai. È un passo fondamentale per ritrovare un rapporto più libero e meno giudicante con te stessa.
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The decisions of being, 2018 (© Susanna Fiona Murray) |
3. Usare le immagini per scoprire risorse nascoste
Lavorare con le fotografie — quelle che scegli, quelle che scatti o quelle che ti ritraggono — può rivelare parti di te che non conoscevi. Spesso nelle foto vediamo aspetti complessi, contraddittori, ma anche risorse e bellezza che la rigidità del nostro sguardo non ci lasciava cogliere.
La psicoterapia, integrata con la fotografia narrativa, diventa così un luogo per esplorare queste sfaccettature e costruire una rappresentazione più ricca e autentica di chi sei.
La psicoterapia, integrata con la fotografia narrativa, diventa così un luogo per esplorare queste sfaccettature e costruire una rappresentazione più ricca e autentica di chi sei.
Conclusione: più conoscenza, meno giudizio
Cambiare sguardo sul corpo non significa forzarsi ad amarsi a tutti i costi. Significa imparare a conoscersi davvero, accogliendo la complessità e lasciando andare la rigidità dell’ideale.La psicoterapia offre uno spazio sicuro per fare questo percorso: ritrovare autenticità, fiducia e libertà nel rapporto con te stessa.