Animal Hoarding: quando l'affetto per gli animali diventa un'alibi per il disagio

Pesaro PU, Italia




Ecco un tema legato alla disposofobia o accumulo compulsivo: accumulare animali.
L'abbiamo visto in alcuni servizi alla tv, a volte lo osserviamo in alcuni casi drammatici di anziani che si isolano: abitazioni invase da cani e/o gatti, rinchiusi in stanze, piene di escrementi e sporcizia.

Nella maggior parte dei casi queste persone affermano di amare i propri animali e credo siano sinceri nelle loro dichiarazioni. Peccato che in realtà questo affetto nasconde un disagio profondo.
Le persone che raccolgono un gran numero di animali, non riescono a fornire gli standard minimi di assistenza nutrizionale, igienico-sanitaria e veterinaria.
Non sono in grado di rispondere alle necessità degli animali e dell'ambiente in cui vivono e non sono in grado di prendersi cura neanche di se stessi.
Spesso c'è la ferma convinzione che "solamente" loro saranno in grado di occuparsene, come se gli animali fossero dei figli. Anche davanti alle difficoltà emergenti, temono sempre di chiedere aiuto per paura che i servizi pubblici possano far sopprimere gli animali.


Queste sono le caratteristiche principali di chi "accumula" animali in casa:


-Assenza degli standard minimi di assistenza igienico-sanitaria,  spazio, alimentazione e assistenza veterinaria per gli animali

-Incapacità di riconoscere i danni subiti dagli animali in una tale condizione, il disagio in cui vivono sia loro che i loro familiari.

-Mantenere a tutti i costi un gruppo di animali, anche di fronte all'evidenza dell'impossibilità a gestire l'ambiente in cui vivono.

-Negazione o minimizzazione dei problemi e delle pericolose condizioni di vita sia per le persone che per gli animali.

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© dott.ssa Susanna Murray - Psicologa Psicoterapeuta Pesaro. Design by Fearne.